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Torta di pane

Il sacchetto in cui conservo il pane vecchio incomincia ad essere strapieno: è ora di usarne un po’.

Non amo particolarmente i dolci, ma perché non incominciare con una torta? Una torta di pane, risorsa delle cuoche di una volta che si prepara con quello che c’è e poco zucchero…

Si tratta di preparazioni rustiche che permettono di sfruttare ciò che si ha in dispensa: un pugno di mandorle, un fondo di cacao, un cucchiaio di uvetta. Se resta una mela, ben venga. Insomma: sono dolci svuota armadio. E per di più riescono sempre.

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Hortus conclusus

Il giardino cintato, o hortus conclusus, è un terreno circondato da mura destinate a proteggerlo dagli sguardi, noto in particolare nella sua versione medievale nobile o monastica. Pieno di fiori o di piante medicinali, nel corso dei secoli è andato a circondare le case parrocchiali e le case dei pensionati dove in molti casi ha perso le barriere esterne avvicinandosi ai cottage garden dei nostri vicini del nord.

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Vita al castello e pane vecchio

 

Al pari della villa romana, il castello dev’essere autosufficiente. La dimora del castellano è circondata da tutto ciò che serve per vivere in maniera più o meno confortevole a seconda del rango del signore, della situazione politica e di altri fattori. Si vive di quello che la terra produce nel corso delle stagioni. Checché se ne pensi la vita al castello non è (e non è mai stata) quella da sogno descritta nei romanzi. Carlo d’Orléans, il grande poeta francese del Quattrocento che fu nipote e padre di re dovette un inverno limitare il suo «shopping» a un paio di mezzi guanti, tanto i raccolti erano stati scarsi ed alti gli oneri che gli incombevano.

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Zingari, ancora

All’inizio degli anni Novanta Victoria, una delle figlie di Charlie Chaplin, trovò una lettera nel cassetto di un mobile che era appartenuto a suo padre e che aveva ereditato dopo la scomparsa di sua madre,  Oona O’Neill. Un tal Jack Hill scriveva all’attore che era nato “in un carro [che] appartiene alla Regina degli Zingari, che era mia zia. Sei nato a Black Patch, Smethwick, nei pressi di Birmingham”.

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Perché mai le Chiese occidentali ed orientali celebrano la Pasqua in date diverse?

 

Quest’anno la Pasqua ortodossa cade l’8 aprile, una settimana dopo quella cattolica e protestante. Perché?

E’ una storia complessa.

Innanzi tutti bisogna comprendere che cos’è la Pasqua.

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Insalata bergera

Quando era malato il cavallo di Ulisse veniva curato con il sedano: questo dimostra che le virtù dell’apium graveolens sono note da tempo immemore. Era tale la sua reputazione che all’epoca di Carlo Magno fu inserito nell’elenco delle piante che dovevano essere coltivate negli orti reali, riportata nel capitolare De Villis. In Italia, dov’è usato in tutte le salse, è menzionato  fin dal ‘Cinquecento.

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Uova di Pasqua

Quando l’inverno volge al termine e le giornate si fanno più lunghe ricomincia il ciclo della vita. Dopo i bucaneve, ecco i crochi, le violette, i narcisi e tutti gli altri fiori. Gli animali si risvegliano dal letargo e si affrettano a riprodursi in modo da consentire ai piccoli di crescere e diventare abbastanza forti da poter affrontare la stagione fredda che seguirà.

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Il radicchio ed il suo risotto

 

Se si osserva attentamente l’angolo in basso a sinistra del quadro di Leandro da Ponte detto Bassano intitolato “Le nozze di Cana”,  esposto nella sala del Rinascimento italiano al museo del Louvre – dove tutto il mondo si accalca dinanzi alla Gioconda di Leonardo – oppure ai Musei Civici di Vicenza che ne posseggono una copia (a meno che non si tratti dell’originale) vi si vede un cesto dal quale sfuggono ortaggi e frutti: un melone, un’insalata…

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Formaggi attorno al Monviso

 

Con la sua posizione a qualche metro dalla frontiera, il massiccio del Monviso – riconoscibile da lontano per la  forma triangolare della sua vetta principale, che pare abbia ispirato il logo della Paramount Pictures, e per l’altezza (3 841 metri slm) che supera di circa 500 m le cime che lo circondano – è servito fin dall’antichità da via commerciale tra la pianura padana e la Provenza. Il vertice roccioso è situato completamente in Italia, poiché si trova al di qua dello spartiacque che definisce la frontiera italofrancese a due chilometri di distanza, ma delle cinque valli che se ne diramano due entrano nella regione francese del Queyras (la valle di Guil et la valle di Aigues). Dal lato italiano, ad est, troviamo la Val Varaita, la Valle Po e la Val Pellice. Su entrambi i versanti viene praticata da sempre la transumanza estiva: capre, pecore e vacche si trasferiscono negli alpeggi per la bella stagione ed il latte che producono viene trasformato in formaggi in grado di superare il lungo inverno montano.

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Il buco del Viso ed altre gallerie piemontesi

Chi non ha mai sognato di trovare una scorciatoia per raggiungere i propri obiettivi? Oltre ad essere una cosa normale, è tutt’altro che nuova. Nel Medioevo la Marca di Saluzzo, nel Nord dell’Italia, svolge un ruolo indispensabile nell’equilibrio di un’Europa che cerca di liberarsi dall’influsso del Papa asservito all’imperatore del Sacro Romano Impero.

A cavallo tra le odierne nazioni d’Italia e Francia, la marca condivide le montagne che la circondano con il Delfinato e la Provenza, da cui importa tessuti e cavalli in cambio di prodotti della terra – olio di noci, vino, canapa, riso – e, soprattutto, il sale estratto dalla laguna di Berre, nei pressi di Marsiglia.