Ana Aslan. Questo nome ha conquistato il mondo negli anni Cinquanta, quando questa dottoressa rumena ha pubblicato i risultati dei suoi studi sull’utilizzo della procaina accoppiata a stabilizzatori per ostacolare l’invecchiamento.
Si trattava del Gérovital, che in quegli anni di crescita e di speranza si ritrova nelle vetrine di tutte le farmacie occidentali. Ritenuto una vera e propria fontana della giovinezza, per una ventina di anni se lo contendono i grandi del mondo (sembra che alle cure di Aslan si siano affidati tra l’altro J.F.Kennedy, Claudia Cardinale, Marlene Dietrich, il generale de Gaulle, Ibn al Saud, Salvador Dalì molti altri). La guerra fredda e gli interessi delle multinazionali farmaceutici hanno poi finito per schiacciare il prodotto rumeno.
Nel 1973 gli Stati Uniti lo inseriscono nell’elenco delle droghe; 9 anni più tardi ne vietano del tutto l’importazione e la vendita. Piano piano il Gérovital viene dimenticato.
Ma chi è Ana Aslan?
“Non vivo nel passato. In linea di massima vivo nel presente e nel futuro. Non penso al passato, non lo ricordo neppure. Un’altra qualità che mi ha aiutata, credo, è il non avere rimpianti. Sono stata sempre così e sono così anche oggi. Non rimpiango nulla, né le difficoltà che ho incontrato, né di essere sola – nulla! Sì, io sono così!”
Ultima di quattro fratelli, nasce nel 1897 a Braila, allora una città fiorente della Muntenia e un nodo commerciale importante fin dal Medioevo (è citata nel Libro del Conoscimiento spagnolo del 1350 e nel Codex Parisinus latinus vi si collaca un avamposto commerciale genovese, chiamato Barilla). Il padre, Margarit Aslan, è un intellettuale di origine armena, mentre la madre è di una vecchia famiglia moldava.
A 13 anni, dopo la morte del padre, la madre decide di spostare la famiglia a Bucarest. Qui la ragazza, poco incline all’esistenza convenzionale e conformista delle giovani di buona famiglia ed appassionata di volo sogna per un certo tempo una carriera da aviatrice. Impara a pilotare un piccolo aereo tipo Bristol-Coanda, ma ben presto scopra la sua vocazione di medico, osteggiata dalla madre che ritiene la medicina una professione inadatta alle donne.
Dopo aver fiaccato le resistenze della madre con uno sciopero della fame Aslan si iscrive alla Scuola di Medicina ed ottiene la laurea nel 1922.
Al termine della Grande Guerra, che ha passato in parte a Iassi assistendo i soldati feriti Aslan, nuovamente a Bucarest, lavora con l’illustre neurologo Gheorghe Marinescu prima di diventare assistente (e più) del professor Danielopolu, che la orienta nella sua tesi di dottorato. Dopo alcuni anni di insegnamento universitario e di pratica medica, nel 1949 viene nominata direttrice del Dipartimento di fisiologia all’Istituto di Endocrinologia di Bucarest: è l’inizio della sua carriera di gerontologa. Incomincia ad usare la procaina per curare le manifestazioni reumatiche, in particolare nel caso di uno studente costretto a letto per l’artrosi, poi amplia gli esperimenti ad una casa di riposo per anziani, ed ottiene risultati talmente promettenti da suscitare l’attenzione dell’Accademia Rumena.
Ana Aslan è ormai un medico famoso. La sua vita è dedicata al lavoro; privatamente è una donna elegante, colta, che adora il balletto (le prime videocassette che acquista per il suo nuovo lettore video sono La bella Addormentata con Nureyev e Anna Karenina) e gioca spesso a bridge. Pur facendo attenzione alla linea è però una buongustaia ed un’ottima cuoca.
Nel 1952 inaugura il primo istituto al mondo dedicato agli anziani: l’Istituto di Geriatria di Bucarest che, grazie al Gerovital, diventa en presto un riferimento a livello mondiale. Vent’anni dopo, insieme con la farmacista Elena Polovreageanu, sviluppa il Gérovital H3 – specifico per la terza età – seguito, quattro anni più tardi, dall’Aslavital, un prodotto per la cura delle malattie del sistema nervoso e cardiovscolare.
E’ lei che crea il concetto di «prevenzione dell’invecchiamento». Cura i residenti di una casa di riposo per anziani poveri, assiste le famiglie dei boiari che il regime ha reso dei paria. La vendita del Gerovital rende ogni anno allo Stato diciassette milioni di dollari ma il suo rifiuto di far pagare i pazienti le frutta un’azione legale: si esige da lei il pagamento di 1.500.000 di lei (circa 270.000 € di oggi), una somma enorme per l’epoca ed il paese. Vincerà la causa dopo sette anni, cinque mesi prima che la malattia la uccida, a 91 anni, meno di due anni prima della caduta della dittatura comunista.
La sua volontà di essere sepolta cristianamente accanto alla madre ed al fratello non sarà soddisfatta per l’opposizione di Elena Ceausescu, la moglie del dittatore da sempre gelosa della sua popolarità. Viene tumulata nel cimitero Bellu di Bucarest con una cerimonia laica e senza pompa, ma nella notte qualcuno pianta sulla sua tomba una croce di legno.
Che cosa rimane della sua eredità?
La cura che ha inventato per ritardare gli effetti dell’invecchiamento è ancora applicata – in Romania vi sono diversi centri in cui la si può iniziare e calibrare, per poi continuarla una volta tornati a casa. I più giovano conoscono soprattutto le ottime creme di bellezza Gérovital et Aslavital (quest’ultima è una linea all’argilla per pelli sensibili), che in Romania sono vendute in tutti i supermercati e si trovano anche in rete presso i principali rivenditori.
Se la dottoressa Aslan fa oggi parte del Pantheon delle personalità rumene, meriterebbe però di non finire nel dimenticatoio al di là delle frontiere del paese. La sua città natale le ha dedicato una strada e così ha fatto Cluj-Napoca in Transilvania, dove si producono i cosmetici Gerovital e Aslavital. A lei sono dedicate scuole di ogni livello ed ovviamente anche l’Istituto di Geronotologia e Geriatria che aveva creato (e che i nuovi proprietari, una società privata, vorrebbero convertire in qualcosa di più redditizio). Ricordiamoci di lei, leggendone nome sulle nostre creme per il viso!